Massimo Volume + Bachi Da Pietra

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01 Massimo Volume - Morse 05:22
02 Massimo Volume - Un Altro Domani 03:21
03 Bachi Da Pietra - Litio 03:36
04 Bachi Da Pietra - Stige 11 04:42

Anno: aprile 2011
Durata totale: 16:59
Etichetta: La Tempesta - Venus.
Testi: 01 e 04: Giovanni Succi, 02 e 03: Emidio Clementi
Musica: 01 e 04: Bachi Da Pietra, 02 e 03: Massimo Volume
In questo EP le due band propongono ciasuna una cover dell'altra, seguita da un proprio brano inedito.
Formazione: Massimo Volume - Emidio Clementi (voce e basso), Egle Sommacal (chitarra), Vittoria Burattini (batteria e voce), Stefano Pilia (chitarra). Bachi Da Pietra - Giovanni Succi (voce e chitarra), Bruno Dorella (batteria).
Registrato da Marco Caldera al Duna Studio di Russi (RA)
Mixato da Marco Caldera al Kitchen Studio di Missaglia (LC)
Masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà Studio di Tredozio (FC)
Grafica: gmb1
Disegni: Francesco Scrimaglio

01 Morse
Scrive: fingendo il mondo in punti e linee
Scrive: rendendo il segno verosimile
Superficie liscia a mina dura
mina di matita
senza premura
Un'algebra infinita di uno e zero
fino a quando quel che dice suona vero
Netto che puoi piangerne
finto che puoi riderne
tangibile

02 Un Altro Domani
Amore, ascolta
non tornerò per cena
il fiume è ingrossato
la strada gelata
e dove un tempo ci fermavamo a guardarci
il vento spinge lontano
Amore, ascolta
non aspettarmi sveglia
Ti chiamerò da qui
dove tutto sa di fango
e cose rotte
Cieli guasti illuminati
una mano che offre, che stringe e non lascia andare
E se non è oggi sarà domani
e se non sarà domani sarà un altro domani
domani
domani
un altro domani
Amore, ascolta
tornerò
entrerò senza far rumore
appena il tempo si rimetterà
appena il cuore si aggiusterà
appena avrò la forza
appena sarà domani
Amore, mi senti?

03 Litio
Ho speso troppo tempo e il tempo s’è accorciato
non giro più in cerca di occasioni
la mattina mi vesto svelto
in corridoio ho scritto una frase che so ripetere ma non riesco a ricordare
C’è una stanza vuota qui dove potresti fermarti
dall’ultima volta che sei venuto la tengo chiusa a chiave
La notte riconoscevo i tuoi passi
dicevi che il litio ti aveva cambiato
I tuoi pensieri erano puliti adesso, ma sbiaditi
come vecchie lenzuola stese al sole ad asciugare
Ti ho visto una sera nella pubblicità di una birra
coi tuoi anelli da baro e le guance smagrite
parevi un De Niro allucinato
capitato lì per caso
Torno sempre a te
in questi giorni inquieti
torno sempre a te
perciò siediti e parlami di Mengele
parlami degli Hovitz, parlami di Waterloo e Mogadiscio
di Oyama e San Paolo
Ho speso troppo tempo e il tempo s’è accorciato
non giro più in cerca di occasioni
la mattina mi vesto svelto
in corridoio ho scritto una frase che so ripetere ma non riesco a ricordare
Torno sempre a te
in questi giorni inquieti
torno sempre a te

04 Stige 11
Vieni, mieti, sciogli sassi in sabbia
Spargi cieca letame
Confondi concime nel male
Mai memoria, mai stanca
Arriva, imballa, imbavaglia
per il concerto di silenzio che siamo noi

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